Il borgo è uno dei più belli d’Italia ed è conosciuto anche con il nome di Paese dei Mestieri in virtù del suo stretto legame con l’artigianato, che tutt’oggi sopravvive per le vie di questo pittoresco borgo. Qui mastri calzolai, falegnami, impagliatori, orefici ancora lavorano a pieno ritmo e le loro botteghe sono fonte di curiosità per i viaggiatori.
Suvereto ha importanti origini etrusche, come gran parte dei borghi maremmani. Il nome Suvereto deriva dalla parola sughero ed è un omaggio ai favolosi boschi che avvolgono e proteggono questo borgo. Grazie alla fiorente campagna che lo circonda, il Comune vanta sul suo territorio la presenza di tante e rinomate aziende agricole che producono un pregiato olio e soprattutto vini importanti: infatti da qui passa la Strada del Vino della Costa degli Etruschi, un itinerario all’insegna del gusto che comprende tra le altre località anche e soprattutto Bolgheri.
Uno dei luoghi simbolo è il convento di San Francesco, sorto nel 1286, che ha ricoperto un ruolo centrale nella vita della comunità locale.
La chiesa, oggi sconsacrata, è stata riconvertita ad uso civile e ciò che resta è il suo splendido chiostro a forma di loggia con archi a tutto sesto, spesso utilizzato per feste e rievocazioni storiche.
Nel punto più in alto del paese si trova la rocca Aldobrandesca, una fortezza costruita sui resti di una antica torre del 1164.
Suvereto ha un calendario fitto di eventi: uno dei più importanti è il Palio delle Botti delle Città del Vino che si svolge sempre la prima domenica di maggio. Due concorrenti per ognuna delle tre contrade si sfidano nel far rotolare una pesante botte per le vie del borgo lungo un percorso a saliscendi di circa 1,5 km.
Nei dintorni consigliamo di visitare la famosa cantina Petra in località San Lorenzo Alto, una delle aziende vinicole più importanti della regione la cui architettura è frutto del genio artistico di Mario Botta.
Situata tra le località di Piombino e San Vincenzo, è la testimonianza più significativa della colonizzazione di queste terre da parte degli Etruschi.
Populonia Alta si trova sopra il crinale di una collina che si affaccia sul golfo di Baratti ed è il primo e unico esempio di città etrusca sul mare; per questo si suppone che abbia ricoperto un ruolo strategico centrale nello sviluppo di questa civiltà.
Oggi Populonia si presenta come un museo a cielo aperto. La città si divide tra acropoli, ovvero la zona situata nel punto più alto della collina dove sorgeva l’abitato, e necropoli che si trova a valle all’interno del Parco Archeologico di Baratti e Populonia. L’acropoli è il fulcro cittadino di questo antico insediamento e al suo interno è possibile ammirare reperti storici che raccontano lo sviluppo di questo villaggio dal periodo etrusco fino al medioevo.
La struttura di maggior interesse è la rocca che si trova nel punto più alto di Populonia preceduta da una strada in salita lastricata da gradoni, attorno ai quali si snodano una serie di viuzze piene di botteghe artigiane.
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Tutto inizia dalla poesia di Giosuè Carducci che celebra il famoso “Viale dei Cipressi” lungo 5 km che dall’Aurelia conduce all’interno verso questo grazioso borgo medievale.
Si entra in paese passando sotto la torre del castello del XVI secolo e al suo interno si apprezza un’atmosfera di altri tempi con negozietti di artigianato, di prodotti gastronomici locali e soprattutto enoteche.
Siamo nel cuore di un territorio che ha dato vita al famoso Sassicaia e successivamente ad altri vini di pregio che oggi danno vita alla Strada del Vino e dell’Olio della Costa degli Etruschi.
La storia racconta che negli anni ’60 Mario Incisa della Rocchetta ebbe l’intuizione di impiantare in questa zona un vitigno di Cabernet perché riteneva il terroir sabbioso, vicino al mare con le colline vicine, molto simile a quello del Bordeaux: oggi le molte aziende vitivinicole e la loro eccellente produzione di Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc costituiscono il fiore all’occhiello dell’enologia italiana in Toscana conosciuta in tutto il mondo assieme al Brunello di Montalcino e al Chianti.
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